Il gatto Leone e il suo torturatore.

LEONE. Leone, un gattino rinvenuto il 10 dicembre scorso, scuoiato, ma ancora in vita, in una strada del comune di Angri, in provincia di Salerno. Il povero animale, trasportato d’urgenza all’Ambulatorio Veterinario Asl di Cava de’ Tirreni, ha lottato alcuni giorni, ma poi è deceduto (la foto di copertina è presa dalla “Rete”). Non riesco ad immaginare la sofferenza alla quale è stato sottoposto questo micio. Non riesco ad immaginare neanche quali siano state le modalità di esecuzione di questo vero e proprio atto di tortura: Leone sicuramente sarà stato bloccato, ma come? È stato legato? Oppure più persone lo hanno mantenuto?

A questo punto non posso fare a meno di pensare ad un’altra tipologia di tortura: la vivisezione che viene accettata da molti perché praticata per “scopi scientifici”. Oggi il termine viene addolcito con “sperimentazione animale”. Tortura. Era giusto un pensiero, ma ho intenzione di approfondire.

Foto presa dalla “Rete”.

La vicenda del povero Leone ha scosso proprio tutti, dai volontari che hanno soccorso il micio, al veterinario che ha cercato di salvargli la vita, all’intera comunità non solo di Angri. I volontari hanno organizzato una fiaccolata perché Leone non sia morto invano. La fiaccolata si è svolta il 17 dicembre per alcune strade del paese ed ha visto la partecipazione di numerose persone. Spero che il fascicolo aperto presso presso la Procura della Repubblica avvii le indagini che daranno un volto al torturatore.

IL TORTURATORE. Poiché al momento non si hanno notizie in merito e per comodità parlo al maschile singolare.

Mi chiedo questo aguzzino che lavoro faccia. È un esperto nel maneggio di strumenti manuali da taglio? Magari è un torturatore professionista in vacanza che per distrarsi un po’ ….  Non bisogna aver fatto studi di psicologia o altro per capire che questo soggetto ignoto sia mentalmente deviato, psicologicamente instabile, pazzo, sadico, criminale. In pratica un individuo socialmente pericoloso che andrebbe rinchiuso per ciò che ha fatto al povero Leone, per ciò che avrebbe fatto ad altri e per ciò che potrebbe ancora fare. Non mi si dica che non si può fare il “processo alle intenzioni” perché le intenzioni di questo soggetto ignoto non credo siano mai state buone. La vicenda di Leone è un dato di fatto. Un individuo che fa una cosa del genere, la fa una volta sola e poi rinsavisce? Un soggetto del genere è, ripeto, un individuo socialmente pericoloso ed andrebbe rinchiuso a vita. La società veramente civile, quella che non può permettersi la violenza sulle donne, sui bambini, sugli anziani, sui disabili e su tutti gli indifesi, non può tollerare a piede libero tali errori della Natura.

Vorrei dire altro, tanto altro, ma per decenza mi fermo. In contrapposizione a tanta cattiveria e a tanto sadismo voglio augurare a questo soggetto ignoto di trascorrere serenamente la fine di quest’anno. Che sia l’ultimo.

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